domenica 5 maggio 2013

Il suono dei desideri


Anche questo bellissimo albo è passato dalle mani di una mia amica libraia, alle mie. Intorno a noi c'era tantissima gente e le voci si propagavano allegre per tutto lo splendido Porto Canale di Cesenatico. C'era un mercatino. Era buffo, perché tra ninnoli, abiti, accessori, utensili per la casa, profumi e cibi regionali se ne stava, piccola ma orgogliosa, la bancarella della libreria. Era affascinante con le sue sedie colorate, piccine piccine come quelle della fiaba di "Riccioli d'oro", con le sue  bambole di stoffa fatte a mano e i tanti libri di tutte le dimensioni e dai mille colori.
Immersa nel dolcissimo trambusto del mercato, riscaldata da un sole che si è svelato per poche ore e "sfamata" di titoli dalle mie amiche libraie, mi sono letta questo piccolo contenitore di poesia. 

"Un bambino e il suo papà si dirigono in montagna di buon mattino, il bimbo è ancora assonnato, ma il suo papà gli mostra la magia dell'eco, insegna al suo piccolo come chiederle le cose e per farlo, inizia lui...Così il bambino pensa a quello che potrebbe fare con i doni della dolce Eco, ma presto dovrà essere lui a chiedere qualcosa, così come ha fatto il suo papà...Cosa gli regalerà l' eco?"

Le immagini e le parole dell'albo ci riportano a una dimensione umana che nei nostri giorni si sta un po' perdendo, forse perché abbiamo tutto a portata di mano: la dimensione del desiderio e del sogno. 
Le immagini sembrano uscire fuori dal foglio per inondare la realtà dei colori della fantasia e per rendere paesaggi, già meravigliosi come quelli toscani, ancora più fiabeschi o mitologici se vogliamo pensare alla ninfa Eco.
La lettura fatta ai bambini è divertente e alla fine anche molto commovente, ma non svelerò altro, perché vale la pena leggerlo, guardarlo, annusarlo...con i vostri bambini o solo per voi, perché la lettura è una terapia...

L'Eco
di Alessandro Riccioni
illustrato da David Pintor

edizioni Lapis - i Lapislazzuli


giovedì 2 maggio 2013

...e ricordatevi che i libri non mordono!

Ed eccomi qui a parlare di letteratura per l'infanzia. Insegnando italiano in una scuola elementare, ho la fortuna di leggere molti libri dedicati ai nostri "uomini che verranno" . La lettura dell'adulto, ad alta voce, è il momento più dolce e atteso della giornata. Questa ha il sapore di un piccolo "armistizio" tra maestra e bambino. Con essa arrivano comprensione e unione, ci si raggiunge in un luogo emotivo nel quale tutti possiamo sentire e farci sentire, pur attraverso l'ascolto da parte dei bambini e il dire da parte dell'insegnante che, in quel momento, presta la propria voce ai pensieri degli autori e, nello stesso momento, riesce ad ascoltare le voci silenziose dei propri alunni. 

Sento il dovere di dire grazie a molte persone, se posso parlare di certi libri, la mia ricerca personale non basterebbe a scoprire l'immenso mare di libri dedicato all'infanzia e all'adolescenza. Tante cose che conosco e alle quali mi sono appassionata, le devo proprio alle persone che ho conosciuto, sarò sempre grata a tutte loro, alcune passate, altre presenti...merci!

Questo libro è arrivato in classe dalle mani di una mia piccola alunna e quando l'ho aperto per leggerlo a tutti, così, senza averlo letto prima e pronta a scoprirne il contenuto, la magia ha trovato dimora nella nostra classe, anzi, nelle nostre classi. 

Nel mondo ci sono tantissime cose, alcune meravigliose, altre molto brutte, ci sono persone, animali, luoghi completamente diversi tra loro: 

..." Nel mondo ci sono artisti che rendono la vita più bella."...
..." Ci sono malati che piangono."...
..." Ci sono alunni che cantano."...

Tutte queste "meraviglie e miserie" sono illustrate da Robin e ricordate dall'autore francese Benoit Marchon.
Mentre leggevo e mostravo ai bambini le immagini, questi piccoli maestri partecipavano con il loro assenso o dissenso a quello che sentivano: urlavano di gioia per le cose belle e si lasciavano andare a forti - Buuuuuuu-  quando immagini e parole evocavano le cose spiacevoli della terra. 
"Nel mondo ci sono" avvicina il lettore e l'ascoltatore l'uno all' altro e ambedue al Mondo.

mercoledì 1 maggio 2013

" la scrittura è il luogo in cui mi sono innamorato di lei..."

Inauguro il mio blog con l'immagine di copertina del libro della Nothomb dal quale prende nome questo spazio dedicato alla parola. Ogni volta che riuscirò a dare forma scritta ai miei pensieri sui libri, lo farò proprio qui. Tutto ciò per me rappresenterà la vittoria di chi non possiede il dono della sintesi, se non attraverso la scrittura. 
Amélie, mon amour, l'ho conosciuta sette anni fa, un mio collega, fine lettore, misantropo oltre la definizione stessa del termine, appassionato di musica, mi aprì le porte su questa eccezionale ed elegante scrittrice contemporanea. Da quel momento non ho più smesso di leggerla e rileggerla, lei non è solo una scrittrice, ma è un'eterna innamorata della parola, riesce a dare a quest'ultima una vita propria. La parola in Amélie è azione e rende il lettore attivo nella ricerca della parola stessa. Lei non è un'autrice per un lettore distratto, impone la calma, la lentezza, la ricerca, lei prende il tuo tempo mentale ed emotivo e per questo, dopo averla amata la prima volta che la leggi, attendi trepidante che torni a inondarti di parole. Non è questo il primo libro che ho letto, la mia passione è nata con "Biografia della fame", ma ci sarà tempo per parlarne...
Rondine è la vittima di un serial killer dalle tante identità, di un uomo che da un momento all'altro decide di strapparsi metaforicamente il cuore, di uccidere tutti i suoi sensi per non soffrire, non provare il dolore di chi ha avuto una delusione amorosa. Il racconto del nostro uomo che subisce una metamorfosi sensoriale è scritto in prima persona, come un diario, che via via, ci svela un finale che di sicuro lascia sorpresi. Il diario di Rondine, in sé semplice oggetto che sembra non avere alcuna importanza, costituisce in realtà il sacro contenitore di una parola che non si può svelare...
I curiosi pagheranno con la vita!